Leo Ortolani - "CineMAH presenta Il buio in sala" (2016)
- alessandrogasparin1
- 2 giorni fa
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Aggiornamento: 7 ore fa
Aprire una sezione fumetti in questo spazio, che di recente ha compiuto il suo secondo anno di attività, significa condividere un ulteriore aspetto delle passioni che muovono il mio interesse verso la scoperta e la curiosità per svariate forme d’arte. Certo è che in questi due anni la musica e il cinema l’hanno fatta spesso da padrone, riflettendo ad ogni modo la quantità di informazioni e sensazioni che tendo ad immagazzinare maggiormente ascoltando e visionando, piuttosto che leggendo o riportando ricordi di esperienze vissute. Sta di fatto che iniziare qualcosa di nuovo è sempre uno stimolo per il cuore e per la mente.

Nell’inaugurare tale sezione mi aiuto parlando di un titolo che guarda all’amore per la settima arte, che ho in comune con chi l’ha firmato. Leo Ortolani ha bisogno di poche presentazioni, essendo uno dei più importanti e riconosciuti fumettisti italiani. Noto ai più come il papà del personaggio Rat-Man, protagonista della serie edita da Panini Comics come “Rat-Man” (1995-1997) e “Rat-Man Collection” (1997-2017) apprezzato per il suo umorismo al contempo demenziale e geniale, Ortolani è da sempre ispirato dal cinema nel processo creativo delle sue storie. "CineMAH presenta Il buio in sala" (Bao Publishing - 2016) è una raccolta di strisce appositamente dedicate alle recensioni cinematografiche, trattate con pungente ironia. L’operazione riunisce una corposa serie di vignette pubblicate a partire dal 2012, dapprima sul blog Come Non Detto e successivamente stampate in formato cartaceo, nelle quali vengono ripresi soprattutto blockbuster di genere azione e fantascienza più alcuni film d’autore. Se da un lato sono infatti presentati diversi capitoli di saghe come Guerre Stellari, Star Trek e The Avengers, dall’altro si passa con disinvoltura a classici per cinefili quali “Gli amori di una bionda” (Milos Forman, 1965) e “La moglie del soldato” (Neil Jordan,1992) e a pellicole dimenticate come "Wild Wild West" (Barry Sonnenfileld, 1999).

L'albo riporta inoltre delle introduzioni disegnate da Zerocalcare, Roberto Recchioni e Giacomo Bevilacqua, ovvero fumettisti che hanno realizzato altrettante recensioni a fumetti di film e con i quali Ortolani si è spesso confrontato scherzosamente riguardo alle differenze sui rispettivi gusti cinematografici. CineMAH nasce dunque come rubrica alimentata dalla genuina voglia dell’autore di commentare in prima persona i lungometraggi che gli hanno smosso qualcosa, come riporta lui stesso, disegnandosi come personaggio centrale delle strisce insieme agli amici compagni di visione. Caratteristica peculiare è quella di recensire mescolando i pareri soggettivi con le storie personali, rendendo il tutto spassoso e leggero anche grazie alla rappresentazione satirica e grottesca di registi, interpreti e produttori.
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